L’isola di Man é famosa per ospitare la gara motociclistica piú pericolosa del mondo.
Chi é appassionato di moto come me e Simone la conosce molto bene e sa che il il Tourist Trophy, conosciuto anche come TT, gara mondiale di moto, è probabilmente la corsa più famosa e prestigiosa del motociclismo internazionale.
Quest’isola si trova nel mar d’Irlanda tra l’Irlanda e la Gran Bretagna.
L’isola di Man venne visitata da diversi razziatori e mercanti nel corso degli anni prima di essere definitivamente abitata dagli irlandesi dal primo millennio avanti Cristo, convertendosi poi al cristianesimo e soffrendo di continue razzie dai vichinghi della Norvegia.
Dal 1866 l’Isola di Man è una Dipendenza della corona Britannica ed ha un governo democratico specifico.
Non fa dunque parte del Regno Unito, né dell’Unione europea, né del Commonwealth delle nazioni dove si riconosce ma gode di piena autonomia.
La sua capitale é Douglas in mannese Doolish e la sua bandiera é simile a quella della regione Sicilia.
Se visitate l’isola dovete perdere l’attrazione principale la Torre del Rifugio, piccolo castello costruito vicino al mare nella zona della baia dove i marinai naufragati che si rifugiavano lo vedevano come un santuario.
I treni a vapore nel tragitto più turistico quello che collega la Stazione di Douglas al Porto di Erin, nel sud dell’isola.
Il Castle Rushen ed il Castle Peel, quest’ultimo domina la piccola Isola Di San Patrizio, collegata al resto di Mann da una strada rialzata.
Nei pressi di Castletown e del Ronaldsway Airport è possibile visitare la Penisola di Langness, una protuberanza di circa due chilometri unita al resto dell’isola nell’antichità dai sedimenti portati dal mare.
Douglas Head è la casa della Camera Obscura che è recentemente sotto restaurazione ed è aperta al pubblico durante i mesi estivi.
Secondo un detto locale, nelle giornate limpide è possibile vedere dalla cima del monte Snaefell, il rilievo più alto dell’isola (620 metri) l’intera Isola di Man e le terre di Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda ed il Paradiso.
Come dicevo prima per gli appassionati di corse il Tourist Trophy Race è una gara motociclistica di richiamo mondiale.
Si corre da più di un secolo sulle strade dell’isola ed è diversa dalla maggioranza delle altre gare di moto.
Il tracciato si chiama Snaefell Mountain Course oltre ad essere corsa in un circuito cittadino, ciascuna gara consiste in una prova a tempo effettuata singolarmente da ciascun pilota iscritto, che deve percorrere nel minor tempo possibile i circa 60 chilometri del circuito di curve che si snodano su un percorso ad anello che attraversa tutta la parte centrale dell’isola, per un numero di giri variabile che va da tre a sei.
I piloti devono affrontare un percorso vario tra marciapiedi, muretti, dossi, tratti montuosi, pianeggianti e costieri caratterizzati da un manto stradale irregolare e condizioni meteorologiche imprevedibili.
Il pilota che riesce, a concludere col miglior tempo l’impervio tragitto, entra nella storia di questa competizione, nata come Gran Premio di Gran Bretagna per il Motomondiale é diventata una gara sportiva unica.
Sul circuito stradale dello Snaefell Mountain Course, c’è stato chi ha trovato la gloria e chi ci ha rimesso la pelle.
In un secolo di storia del Tourist Trophy sono morte 255 persone, tra piloti, spettatori e organizzatori e da questo tragico bilancio ha preso il nome di gara piú pericolosa del mondo.
Nel 2009 Valentino Rossi e Giacomo Agostini hanno fatto un giro d’onore rispettivamente in sella alla Yamaha R1 e alla MV Agusta, al termine del quale il dottore ha dichiarato:
“Tutti i piloti che corrono il TT hanno una cosa in comune: uno sguardo da pazzi”.
“La prima cosa che bisogna dire del TT è che ha una grande storia ma, sinceramente, prima di andare all’Isola di Man non avevo mai capito cosa significasse e perché moltissima gente aveva una grande passione per una gara così pericolosa. Solo quando ero lì l’ho capito… Il circuito è fantastico e incredibile. Ho avuto l’opportunità di fare un giro con Agostini ed è stato incredibile. È difficile fare un giro senza andare veloce, anche se è pericoloso. Bisogna andarci per capire meglio la gara. Quando sono stato lì mi è piaciuto leggere il cartello: Se non ti piacciono le nostre regole, c’è una nave ogni mezz’ora”.
So che non fa parte dell’Irlanda, ma non potevamo non parlare del TT e poi é ricca di leggende, misteri e buffe storie di cui vi parleró, come quella di Gef la mangusta parlante di cui vi racconteró.
Emma.