Parliamo della differenza abissale che c’é fra Italia e Irlanda riguardo le nascite.
Dai dati emerge che la tendenza europea dei tassi di natalità e fertilità é in calo, aumenta l’età media delle mamme al primo parto e le aspettative di vita.
Mettiamo a confronto gli ultimi dati forniti in occasione della giornata mondiale della popolazione.
Secondo una ricerca dell’Ufficio Statistico dell’Unione Europea Eurostat riguardante l’anno 2016 nel vecchio continente i nuovi nati sono stati pochi, 5,1 milioni di bambini, 11.000 in più rispetto all’anno precedente, ma non sono abbastanza a garantire il ricambio generazionale.
Il tasso di fertilità é molto basso, non raggiunge mai la soglia di 2.1, ritenuto il numero medio di nascite per donna necessario per mantenere la dimensione della popolazione costante in assenza di migrazioni verso l’interno o verso l’esterno.
Il 34% in meno rispetto al 1964 quando sono nati 7,7 milioni di bambini.
In Italia il tasso di natalità é stato pari al 7,8 per 1.000 abitanti, uno dei piú bassi fra tutti i paesi dell’Ue.
Peggio stanno Portogallo 8,4 ‰, Grecia 8,6‰, Spagna 8,7 ‰, Croazia 9,0 ‰ e Bulgaria 9,1 ‰.
L’Italia è il Paese con le madri più vecchie del continente, il primo figlio arriva dopo i 30 anni, per l’esattezza a 30,7 rispetto ad una media europea di 28,8.
L’irlanda nel 2016 é in vetta alla classifica per il numero di nascite con il 13,5 per 1.000 residenti, seguito da Svezia e Regno Unito 11,8 ‰ e Francia 11,7 ‰.
In Irlanda le politiche per la famiglia ci sono ma il tasso di ferilitá rimane ugualmente sotto il minimo auspicabile.
In termini di crescita della popolazione, i Paesi in positivo ovvero dove le nascite hanno superato le morti, sono: Irlanda + 7,1‰, Cipro + 4,7 ‰, Lussemburgo + 3,6 ‰, Francia + 3,0 ‰, Svezia e Regno Unito + 2,7 ‰ e Malta + 2,6 ‰.
Gli Stati dove invece il saldo è stato negativo, ossia le morti sono più numerose delle nascite, riguardano i paesi dell’est : Bulgaria -6,0‰, Lituania -3,7‰, Romania -3,5‰, Croazia e Lettonia -3,4‰, Ungheria -3,2‰ e Italia che presenta un saldo in negativo del -2,3 ‰ dove il numero di decessi ammonta a 10.1‰.
Nel 2016 si é avuto un nuovo minimo delle nascite, che si attestano a quota 474 mila.
Nell’Unione Europea nascite e morti si sono equiparate e il cambiamento della popolazione in positivo, con 1,5 milioni di abitanti è dovuto alla migrazione netta.
La riduzione della natalità in Italia ha raggiunto un nuovo livello record e il suo impatto verrá quantificato solo tra molti anni, per questo occorrono politiche urgenti.
Un numero così basso delle nascite non si registrava dalla metà del Cinquecento, quando la popolazione dell’Italia era un quinto rispetto a quella odierna.
L’unica ricetta per impedire che il crollo demografico continui, alterando il mercato del lavoro, è l’adozione di politiche da mettere in campo devono essere attivate subito.
Il divario é netto fra Italia e Irlanda, quando visitate quest’ultima notate subito quanti bimbi giocano per le strade e le giovani coppie hanno giá due o tre figli.
Emma.
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