C’è un lago in Irlanda nelle cui acque verdi e limpide si riflettono gli alberi del bosco che lo circondano e il cielo.
In quel bosco, quando ancora era quasi del tutto incontaminato, nell’epoca in cui le persone vivevano solo con i mezzi che la natura offriva loro, vi era un giovane uomo.
Ogni mattina si alzava alle prime luci del Sole per andare a tagliare la legna che avrebbe poi venduto ai villaggi più vicini.
All’ora di pranzo il giovane boscaiolo andava a sedersi su una grossa pietra in riva al lago per sbocconcellare un pezzo di pane e formaggio che si era portato dietro mentre contemplava in solitudine la quiete quel luogo magico.
Un giorno, affamato e stanco, andò al lago per pranzare, ma vide che il suo solito posto era cambiato: la pietra su chi sedeva sempre, era caduta in acqua.
Decise di cercare un nuovo punto dove pranzare e si incamminò lungo le insenature del lago.
Si era appena seduto sotto un’alta quercia quando all’improvviso una risata cristallina infranse il silenzio.
Spaventato il ragazzo, si guardò intorno e ciò che vide lo lasciò senza fiato: due creature bellissime ed eteree volteggiavano sull’acqua, rincorrendosi e giocando senza neanche far increspare le onde.
Rimase lì a fissarle, dimentico la fame e la stanchezza, fin quando esse si allontanarono.
Il giorno seguente il giovane tornò nello stesso posto, nella speranza di poter rivedere le fate, e una mezz’ora dopo il suo arrivo eccole tornare!
Provò a chiamarle e salutarle, ma le due fatine fuggirono spaventate.
Così il ragazzo si trovò ogni giorno seduto sotto lo stesso albero a guardare la fate che giocavano e ogni giorno quando le salutava loro fuggivano.
Poi ebbe un’idea: provò a offrire loro un pezzo del suo misero pasto e la fata più giovane, incuriosita, si avvicinò, ma la sorella la trascinò via prima ancora che il ragazzo fosse riuscito a parlarle.
Andò così avanti per qualche giorno, poi il boscaiolo offrì alla fata più temeraria un bracciale di legno che lui stesso aveva intagliato.
Lei prese il bracciale e fu nuovamente trascinata via dalla sorella.
Il giorno successivo, all’ora di pranzo, arrivò una sola fata, che il giovane non aveva mai visto. Lei si avvicinò senza timore e gli rivolse subito la parola.
Chi sei, per importunare le mie figlie così?
Volevo solo parlare con loro.
Non ti è dato, umano.
Non volevo fare niente di male!
Che cosa vuoi da noi?
Mi sono innamorato…
Se sarai in grado di distinguere le mie figlie e riconoscere quella di cui dici di esserti invaghito, potrai sposarla, umano. E’ la mia unica offerta.
Il ragazzo acconsentì e osservò a lungo le due fate che giocavano, poi ne indicò una: portava il bracciale di legno che lui stesso aveva creato.
Quel piccolo particolare lo aveva spinto a scegliere, e scelse bene.
La Regina delle Fate gli concesse la mano della figlia più giovane e i due, finché vissero insieme, furono felici.
Emma.
Seguici anche su Facebook e Instagram….E iscriviti al nostro gruppo!