Gli scienziati del Trinity College di Dublino hanno usato la tecnica dell’intero genoma per analizzare il DNA di quattro corpi e stabilire una storia di migrazione e insediamento ancestrale delle antiche popolazioni in Irlanda.
Attraverso lo studio dei corpi, la ricerca ha dimostrato che i cambiamenti culturali nelle antiche isole britanniche, come l’introduzione dell’agricoltura e della lavorazione dei metalli, non sono innovazioni delle genti autoctone ma piuttosto sono stati introdotti dai popoli che sono migrati verso l’Irlanda.
Lo studio é stato eseguito sui resti di 4 corpi, uno é quello di una contadina sepolta vicino a Belfast risalente a 5.000 anni fa, gli altri 3 sono di uomini seppelliti tra i 3000 e i 4000 anni fa sull’isola di Rathlin nella contea di Antrim.
Grazie a loro archeologi e genetisti ora sanno da dove arriva l’irlandese moderno.
I resti della femmina, la contadina di Belfast dell’età della pietra, mostrano che assomigliava a persone moderne provenienti dalla Spagna e dalla Sardegna.
Questo suggerisce che avesse lí le sue radici ma i suoi antenati hanno avuto origine nella Mesopotamia, la regione un tempo lussureggiante del Medio Oriente dove gli umani hanno praticato per la prima volta l’agricoltura.
Quei migranti portavano bestiame, cereali e ceramiche, insieme a capelli neri e occhi castani.
I resti degli agricoltori maschi dell’età del bronzo mostrano un diverso gruppo di migranti che entrano in Irlanda successivamente.
Questi contadini provenivano dalla steppa della Russia meridionale.
Hanno portato la predisposizione genetica per gli occhi blu e il gene per una malattia del sangue così spesso riscontrata in Irlanda che è nota come malattia celtica: emocromatosi conosciuta anche col nome di diabete bronzino.
Un altro progetto viaggia di pari passo ed é Irish DNA Atlas, co-progettato da genetisti e genealogisti della popolazione che si sono riuniti per raccogliere campioni di DNA da 196 individui irlandesi con quattro generazioni di antenati legati a specifiche aree dell’Irlanda.
Le analisi del DNA e il confronto con migliaia di ulteriori campioni provenienti dalla Gran Bretagna e dall’Europa, stanno rivelando ammassi geografici all’interno dell’Irlanda: finora sette antenati gaelici e tre di antenati britannici-irlandesi.
Questi risultati si aggiungono alla base di conoscenze necessarie per migliorare la diagnosi delle malattie in cui i geni svolgono un ruolo importante, in particolare per le popolazioni di origini irlandesi.
I risultati di questo studio aiuteranno a realizzare la visione del nuovo Future Neuro Science Foundation Ireland Research Center, che sta cercando di migliorare la diagnosi dei disturbi neurologici rari e di personalizzare il trattamento.
Risultati chiave:
- Che prima del movimento di massa delle persone negli ultimi decenni, c’erano numerosi distinti cluster genetici trovati in regioni specifiche in tutta l’Irlanda.
- Sette di quelli rivelati finora sono di origine gaelica irlandese e descrivono i confini delle province irlandesi o dei regni storici.
- I restanti tre sono di origine irlandese-britannica condivisa e si trovano principalmente nel nord dell’Irlanda e probabilmente riflettono le piantagioni dell’Ulster.
- Due dei raggruppamenti gaelici si allineano con i confini della provincia di Munster e individualmente sono associati ai confini dei regni di Dál Cais e dell’Eóganacht.
Ci sono livelli relativamente alti di tipo nord-occidentale di tipo francese e prove di ascendenza simile a quella di un norvegese occidentale in Irlanda.
Vi sono prove di una migrazione continua e di basso livello tra il nord dell’Irlanda e il sud e l’ovest della Scozia.
La sindrome di Down
Un gruppo di ricerca del Trinity College ha trovato prove della sindrome di Down nei resti di un bambino che si pensa avesse 6.000 anni.
La dottoressa Lara Cassidy, una genetista del Trinity College di Dublino, ha scoperto a Poulnabrone, una tomba megalitica nel Burren Co.Clare, i resti di un bambino di sei mesi che presentava nel sio DNA tre copie del cromosoma 21 (la sindrome di Down).
Il team di ricerca colloca la scoperta tra i 4.000 e i 6.000 anni, rendendolo il più antico caso conosciuto di sindrome di Down al mondo, una scoperta davvero inaspettata.
*Articolo aggiornato 11 dicembre 2021.
Emma
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