Il St Mary’s Mother and Baby Home, la casa delle lacrime, che si trova a Tuam nella contea di Galway.
Ogni anno i media irlandesi aggiungono nuovi tasselli a questa drammatica storia, che si e svolta tra il 1925 e il 1961.
L’edificio é stato costruito nel 1841 ed è stato battezzato “The Home”, erano presenti i dormitori, l’infermeria come rifugio per i senzatetto e una corsia d’emergenza in caso di disastri naturali.
Nel 1925 diventó una casa per ragazze madri gestita dalle suore Bon Secours del buon soccorso e incominciarono gli orrori.
Negli anni ‘20 del secolo scorso le donne incinte non sposate in Irlanda venivano accolte negli istituti insieme ai loro bambini per questo veniva chiamata la casa delle lacrime.
I bambini che erano ospitati in questo istituto o venivano adottati da famiglie benestanti americane oppure morivano di stenti e malattie.
Julia Devaney fu ospite in questa struttura dal quando aveva nove anni e c’è rimasta per 36 anni, fino alla chiusura dell’istituto avvenuta nel 1961.
Nel 1980 in un’intervista sveló le crudeltà perpetrate dalle religiose, nel 2014 il quotidiano Daily Mail, rese pubblica l’intervista facendo restare l’opinione pubblica senza parole.
Julia Devaney descrive con queste parole la casa delle lacrime: “Quel posto era freddo, triste e senza amore”, racconta ai nastri di registrazione la signora Devaney.
Non era una casa ma un buco vecchio e solitario.
I bambini parlavano un linguaggio strano, nessuno insegnava loro ad usare le parole, a nessuno importava della loro crescita.
Urlavano e correvano senza meta.
Avevano comportamenti molto innaturali.
In genere i maschi venivano mandati via a cinque anni e le femmine a sette.
Erano tutti sottopeso, non sapevano giocare perché non avevano giocattoli o libri per allenare la fantasia.
Scommetto che molti di loro sono rinchiusi in centri psichiatrici.
Inizió anche a raccontare dei tanti bambini che non superavano l’anno di vita sterminati da epidemie di malattie infettive, le suore consideravano i piccoli frutto del peccato e non gli fornivano le cure necessarie.
Nella The Home venne creata una struttura una sorta di fossa comune dove venivano sepolti i bambini.
Si calcola che sono 796 bimbi morti nella casa di accoglienza e dopo la diffusione a livello internazionale della notizia, il governo irlandese, nel 2016 ha incaricato il giudice Yvonne Murphy, a capo della Commissione investigativa che si occupa dei crimini consumati negli istituti di accoglienza.
La storia di questa casa d’accoglienza grazie al coraggio di Julia che ha svelato le atrocitá che venivano commesse al suo interno é diventata di dominio pubblico.
Ricordiamo che in molti sapevano ma hanno fatto passare i fatti come una leggenda metropolitana qualcosa di non realmente accaduto ed in Irlanda di case come questa ce ne sono state tante.
Emma.
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