Vi era un tempo una vedova con un figlio che possedeva una bella fattoria accanto ad un lago, con grandi fatiche coltivava la sua terra e il suo grano era il migliore di tutto il paese.
Però, quando fu quasi maturo e pronto per il taglio con dispiacere cominciò ogni mattina a trovarlo schiacciato e danneggiato e nessuno sapeva dirle quale era la causa.
Così ella mandò suo figlio a vegliarlo, a mezzanotte, il giovane udì un grande rumore ed un muoversi di onde sulla spiaggia, dal lago uscirono molti cavalli, che cominciarono a schiacciare furiosamente il grano con gli zoccoli.
Quando il ragazzo riferì dell’accaduto alla madre, lei gli ordinò di vegliare il campo anche la notte seguente e di prendere con sé diversi uomini armati di briglie, cosí quando i cavalli sarebbero usciti dal lago, avrebbero dovuto catturane quanti più possibile.
A mezzanotte si udì lo stesso rumore ed il muoversi delle onde, ed in un attimo tutto il campo fu pieno dei cavalli fatati che schiacciavano il grano.
Gli uomini diedero loro la caccia ma riuscirono a catturarne solo uno, il più nobile tra tutti, gli altri si tuffarono nel lago.
Gli uomini portarono a casa della vedova il cavallo catturato e dal lago non uscirono mai più cavallo né, dopo questa cattura, il grano della donna venne mai più distrutto.
Un anno dopo, tuttavia, la vedova disse che era un peccato tenere un cavallo così bello senza far nulla e ordinò a suo figlio di portarlo alla caccia che si sarebbe tenuta quel giorno stesso in paese, perché era la Whitsuntide.
In verità il cavallo lo portò splendidamente alla caccia e tutti ammirarono sia il giovane e bel cavaliere che il suo destriero.
Nel tornare a casa, quando furono in vista del lago da cui il destriero fatato era sorto, cominciò ad impennare violentemente ed infine gettò a terra il suo cavaliere.
Il giovane, sfortunatamente, rimase impigliato nella staffa con un piede e venne trascinato per la strada fin quando non fu fatto a pezzi, mentre il cavallo continuava a galoppare come una furia verso l’acqua lasciando lungo la strada dietro di sé solo qualche brandello del povero ragazzo.
Quando raggiunse il margine del lago, il cavallo scosse via da sé anche l’ultimo frammento del giovane morto e di immerse nelle acque, scomparendo alla vista.
La gente del paese raccolse con reverenza i resti del ragazzo ed eresse un monumento di pietre su di essi in un campo ai margini del lago, tutti coloro che passano da lì vi posano ancora oggi un sasso e dicono una preghiera perché lo spirito del defunto riposi in pace.
I cavalli fantasma non furono mai più visti ma il lago conserva ancora oggi una cattiva reputazione e nessuno sano di mente si avventura in barca dopo il tramonto a Whitsuntide o nel periodo in cui matura il grano oppure quando il raccolto è pronto, perché di notte si odono strani suoni simili al cavalcare selvaggio di un cavallo lungo la spiaggia, insieme alle grida di un uomo in agonia.
Emma
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