il sostituto fatato

Il Sostituto Fatato

Un uomo nel tardo pomeriggio stava tornando a casa e passando davanti ad un edificio vide due donne alla finestra che parlavano.

“Ho lasciato il bambino morto nella culla come mi hai ordinato” disse una delle due donne “ed ecco l’altro bambino, prendilo e lasciami andare”, mentre parlava posò su un lenzuolo accanto alla finestra un infante che pareva dormire un sonno segreto avvolto in un panno bianco.

“Aspetta” disse l’altra “fin quando non avrai ricevuto del cibo. Quindi portalo alla regina delle fate, al posto del bambino morto che abbiamo lasciato nella culla accanto alla balia. Attendi fino al sorgere della luna ed avrai il pagamento come promesso.”

Entrambe si allontanarono dalla finestra.

L’uomo comprese che in questa faccenda vi era di mezzo della magia diabolica e, quando le donne se ne andarono, si avvicinò alla finestra aperta, prese il bambino addormentato e lo  portó via in silenzio.

Corse più veloce che potè a casa sua, prima che le serve si svegliassero e diede a sua madre il bambino da accudire.

All’inizio la madre si infuriò ma, quando l’uomo le ebbe raccontato la storia, gli credette e mise a letto un bel bambino con un viso angelico.

La mattina seguente vi fu grande commozione nel villaggio, perché si era sparsa la notizia che il primogenito del grande signore del luogo, un adorabile bambino pieno di salute, era morto improvvisamente durante la notte senza avere mai dato segno di essere malato.

Al mattino lo trovarono morto nella culla, avvizzito come un vecchio ed in lui non vi era più alcuna bellezza.

Da tutte le parti si udirono grandi lamenti e l’intera contea partecipò alla veglia.

Tra i paesani vi era il giovane che aveva portato via il bambino e quando vide la creaturina avvizzita nella culla, si mise a ridere.

I genitori, vedendolo ridere, si infuriarono e volevano cacciarlo via, ma lui disse: “Aspettate, fate un bel fuoco” ed essi lo fecero.

Quindi il giovane andò alla culla ed a voce alta, davanti a tutti, disse all’orribile creaturina:

“Se non ti alzi immediatamente e non lasci questo posto ti brucerò sul fuoco: so bene chi sei e da dove vieni”.

Immediatamente il bambino si mise a sedere e cominciò a digrignare i denti verso di lui, quindi scappò verso la porta per andarsene, ma l’uomo lo afferrò e lo gettò nel fuoco.

Nell’istante in cui la creatura sentì il calore, si trasformò in un gattino nero e volò su per il camino, da allora non si vide mai più.

L’uomo fece quindi portare l’altro bambino da sua madre ed esso era il vero figlio ed erede del signore.

Vi furono grandi festeggiamenti ed il bambino crebbe e divenne egli stesso un grande signore e, quando venne il momento, governò bene le sue proprietà ed i suoi discendenti vivono ancora oggi.

Emma.

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