Le Giant’s Causeway, 70 ettari di colonne di basalto esagonali che abbracciano la costa di Antrim, nell’Irlanda del Nord, sono da tempo immemorabile fonte di meraviglia e mistero.
Come ha fatto la natura a formare una geometria così perfetta?
Gli scienziati hanno finalmente la risposta.
La leggenda narra di Fionn Mac Cumhaill o Finn McCool, il mitico cacciatore e guerriero della mitologia irlandese associata al ciclo feniano, dietro l’esistenza del selciato del gigante.
Costruita per raggiungere il suo rivale, un gigante di nome Benandonner, noto anche come l’uomo rosso, che si credeva risiedere in Scozia.
Fionn ha dei problemi con qualcuno dall’altra parte del mare.
Il gigante scozzese Benandonner sta minacciando l’Irlanda.
Furioso, Fionn afferra rocce della costa di Antrim e le lancia nel mare, riuscendo così a formare un percorso che potrà seguire per dare una lezione a Benandonner.
Cattiva idea, Benandonner è tremendamente imponente.
Il nostro eroe batte subito in ritirata, seguito dal gigante nemico.
Una volta ritornato su terra irlandese viene salvato dall’astuzia della moglie che, lo traveste da bambino.
Lo scozzese furente, vedendo la mole del bimbo, si convince che il padre sia davvero gigantesco e quindi parte in ritirata.
Nell’era moderna gli scienziati sono stati in grado di attribuire la formazione delle 40.000 colonne interconnesse a eruzioni vulcaniche avvenute circa 50 o 60 milioni di anni fa, la zona era soggetta ad intensa attività vulcanica.
Il basalto fuso eruttò attraverso i letti di gesso e formò un lago di lava. Mentre questo si raffreddava e si contraeva, le crepe si propagavano attraverso il plateau per formare pietre miliari esagonali.
Sono un patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1986, perché al di là della bellezza sconvolgente, la Causeway è il nostro portale nel passato più antico della Terra.
Nonostante questo il mistero dietro la loro forma esagonale quasi perfetta è continuato fino ad oggi.
In un nuovo articolo sulla rivista Nature Communications, un team guidato da Yan Lavallée, professore di vulcanologia presso l’Università di Liverpool, ha pubblicato scoperte che fanno luce sulla meravigliosa geometria di Giant’s Causeway e altre formazioni simili in tutto il mondo e non solo visto che formazioni di questo tipo sono state scoperte anche nel nostro sistema solare, piú precisamente sul pianeta Marte.
Utilizzando nuclei di basalto forati provenienti dal vulcano Eyjafjallajökull in Islanda, il team ha ricreato le condizioni di formazione in un ambiente di laboratorio, riscaldandole a 1000°C fino a quando non hanno iniziato a fondersi in lava.
Con la lava tenuta in posizione da prese meccaniche, la squadra ha osservato il punto e la temperatura a cui avrebbe avuto luogo la giunzione colonnare.
“Questa è una domanda che ha affascinato il mondo della geologia per un tempo molto lungo”, ha detto il dottor Lavallée.
“Volevamo sapere se la temperatura della lava che causa le fratture era calda o fredda.”
Hanno scoperto che la frattura geometrica si verifica quando il basalto di raffreddamento raggiunge una temperatura tra 840-890°C, uno stato molto più solido di quanto si pensasse in precedenza.
Quelle sono le impostazioni e la temperatura a cui si sono formate le Giant’s Causeway.
“Ho passato più di un decennio a riflettere su come affrontare questa domanda e costruire l’esperimento giusto per trovare la risposta”, ha detto il dottor Lavallée.
“Ora, con questo studio, abbiamo trovato che la risposta è calda, ma dopo si è solidificata”.
Emma
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