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L’Irlanda del Mistero – Parte 12

Tutti conoscono la mostruosa storia di Jack lo squartatore e del suo regno del terrore nelle strade vittoriane di Londra.

Nonostante sia passato oltre un secolo, l’identitá dell’assassino é ancora celata e forse non la conosceremo mai, molti investigatori, detective e poliziotti gli hanno dato inutilmente la caccia.

Meno nota é invece la storia di un mezzosangue metá uomo e metá demone con la testa di un maiale che regnava per le strade della Dublino georgiana, incutendo paura nei cuori di giovani donne che si trovavano a camminare da sole nel buio.

Siamo nella Dublino del XVIII secolo, quando il corpo di una giovane donna violentata e assassinata fu scoperto nella famosa e storica parte della cittá conosciuta come Liberties, dove si trova la Guinness Storehouse.

Dublino-Georgiana

Un uomo di nome Olocher è stato arrestato, processato per l’omicidio della donna e condannato a morte.

L’uomo peró ingannò il boia suicidandosi nella cella della prigione dei debitori “The Black Dog”, la prigione per cani neri, nel mercato del grano vicino alla Christ Church Cathedral.

Non passò molto tempo e una sentinella solitaria di turno ogni notte é stata trovata priva di sensi a terra.

Interrogata su quanto accaduto, la sentinella ricordó di aver udito un suono provenire dalla cella di Olocher e quando si avvicinó per indagare uno strana cosa gli si è precipitata addosso dall’oscurità, una presenza oscura che ha giurato essere metà uomo e metà maiale nero.

All’inizio, nessuno reputava vera la sua storia, i suoi colleghi erano riluttanti a credergli, ma quando fu spogliato nell’ospedale del carcere, le sue ferite erano così gravi che alcuni cominciarono a supporre che dicesse la veritá.

Lo staff della prigione era ora in piena allerta e si assicurò che non succedesse nient’altro, ma si scatenò un altro shock.

Circa una settimana dopo i fatti accaduti alla prima sentinella, un’altra venne ingaggiata per sostituirla non vedendola arrivare venne inviata una squadra che ritrovó soltanto il suo fucile in piedi con il calcio a terra e i suoi vestiti, l’uniforme, la tunica, i pantaloni e la camicia ammucchiati accanto.

Da questo punto in poi, notte dopo notte, le donne sono state attaccate nelle strade delle Liberties e la paura é lentamente filtrata in altre zone della città mentre gli attacchi del “maiale nero” continuavano.

The-Dolocher

Convinti che la figura demoniaca fosse la reincarnazione del presunto omicida Olocher, che aveva anche attaccato una giovane donna, divenne noto come the Olocher, che gradualmente si trasformò in Dolocher grazie all’accento di Dublino.

Alcune delle ragazze che sono state prese di mira hanno detto che il loro aggressore aveva la faccia di un maiale.

Dolocher fece pietrificare la popolazione della città, timorosa di fare attività normali.

I maiali sono stati abbattuti nei tentativi di sradicare la presenza del male e le strade buie delle Liberties georgiane, venivano indicate come “l’inferno” nelle immediate vicinanze di Christ Church grazie all’enorme numero di case da gioco, bordelli e taverne.

Dublino era deserta di notte, una città che tremava di paura mentre le lunghe notti d’inverno avvolgevano le strade non illuminate delle Liberties e di altre parti di Dublino.

Alla fine, le lunghe notti terminarono e con l’arrivo della tarda primavera e dell’estate, gli attacchi finirono.

Mentre i lunghi giorni e le brevi notti cominciavano a finire con l’avvento dell’autunno inoltrato, la gente sperava e pregava che il mostro malvagio che si era aggirato lì l’inverno scorso non sarebbe tornato.

Le notti di novembre hanno visto le loro speranze precipitare, un’altra giovane donna è stata attaccata e le sue grida di aiuto sono state ascoltate e l’aggressore è fuggito, ma la ragazza raccontó che il suo aggressore era “il maiale nero”.

Era una sera di fine novembre e un fabbro dei Liberties decise di fare una passeggiata alla sua taverna preferita in Thomas Street per un drink e una chiacchierata con i suoi amici.

Il tempo passò rapidamente e il fabbro decise che era ora di andare a casa, quando uscì dalla taverna, scoprì che pioveva e non aveva portato con sé il cappotto, quindi chiese in prestito al proprietario della taverna qualcosa che gli avrebbe impedito di bagnarsi.

Il proprietario dell’osteria gli diede un lungo mantello incappucciato appartenente a sua moglie, il fabbro si incamminó per tornare a casa attraverso le strade buie e i vicoli dei Liberties.

Aveva appena raggiunto la fine di un vicolo buio quando una figura gli si lanciò contro e tentò di colpirlo.

In un lampo, si rese conto che il suo aggressore era il maiale nero, mentre il maiale nero capì che non era una donna fragile come aveva pensato perché indossava un mantello.

In pochi minuti, il fabbro fece sedere a terra il suo aggressore e poi tolse la pelle di maiale nero che l’uomo indossava.

A questo punto, tre o quattro uomini si precipitarono ​​sulla scena e pensando che si trattava di un altro attacco a una donna.

Non erano affatto gentili con lui mentre lo trascinavano in piedi e lo portavano in una stazione di polizia.

Fu lì il mattino dopo che l’uomo fu identificato.

Era il soldato del carcere che era scomparso.

Emma.

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