I contadini temono immensamente il colpo fatato e lo considerano l’indicazione più pericolosa dell’ostilità delle Fate.

Quando qualcuno viene colpito diventa insensibile alle cose esterne, come se la sua anima gli fosse stata portata via.
Un giorno un contadino cominciò a costruire un granaio sopra ad un cerchio delle Fate, con grande orrore dei vicini, che lo avvertirono del pericolo ma egli si limitò a ridere della loro ignoranza e costruì il suo granaio nel luogo scelto.
Tuttavia una sera, dopo il tramonto, mentre stava tornando a casa a cavallo venne improvvisamente “colpito” e cadde insensibile a terra.
Fu portato a casa e messo a letto, dove giacque immobile per diversi giorni con gli occhi fissi senza alcun movimento delle palpebre e senza alcun segno evidente che fosse ancora in vita eccetto per il suo colore, che non mutava.
Arrivarono a vederlo tutti i medici, ma non poterono fare nulla.
Non vi erano fratture o danni che i medici potevano diagnosticare, così i dottori scossero la testa ed andarono via, dicendo che sarebbero ripassati dopo uno o due giorni.
La famiglia mandò a chiamare il grande medico fatato della regione, non appena giunse, egli gettò delle erbe sul fuoco ed un fragrante odore simile ad incenso riempì la stanza.
Pesó alcune erbe e vi mischiò un liquido, ma nessuno sapeva di quali erbe si trattasse, con questa mistura toccò le sopracciglia, le labbra e le mani dell’uomo e spruzzò quanto rimaneva sul suo corpo insensibile.
Fatto questo, disse di mantenere il silenzio intorno a lui per due ore, quando lui stesso sarebbe tornato per finire la cura.

Così accadde, perché in due ore la vita ritornò nell’uomo, anche se non era in grado di parlare, la forza tornò gradualmente ed il giorno seguente egli si alzò, dicendo che aveva fatto un sogno ed aveva udito una voce che gli diceva: “abbatti il granaio, perché su di esso pesa la sfortuna”.
Ordinó ai suoi uomini la distruzione del granaio, ogni maceria venne portata via e la collinetta fatata rimase nuovamente a disposizione delle Fate per le loro danze, come nei tempi antichi in cui esse erano le Dee della terra, molto tempo prima che gli uomini giungessero ad usurpare i loro diritti e prendessero possesso degli antichi terreni di divertimento.
Nei loro concili, infatti, esse hanno decretato che le colline fatate debbano essere sacre per sempre e guai all’uomo che vi costruisce sopra: se non abbattesse la costruzione, l’incantesimo malvagio non verrá mai tolto da lui.
Non vi è alcuna speranza in merito, perché una Fata infuriata è il più pericoloso e sottile di tutti i nemici.
Neppure le strade che le Fate percorrono per andare da un palazzo all’altro dovrebbero essere attraversate da opere umane, la loro linea di marcia non deve essere impedita.
Emma.
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