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Le Fonti Sacre

In Irlanda le fonti sacre sono sparse per tutto il paese e la credenza nel loro potere curativo é molto forte.

Fontane salutari e guaritrici, benedette da qualche Santo o vicino alle quali ha dimorato il Santo in tempi antichi.

L’adorazione delle fonti è più antica del cristianesimo, fa parte dell’antico rituale dell’umanità, portato dalle terre dell’est dalle prime tribù ariane che migrarono verso ovest, passando lungo le rive del Mediterraneo fino a quelle dell’Atlantico.

L’Oracolo di Delfi in origine non era altro che una fonte sacra all’ombra degli alberi su cui venivano appese le offerte votive dei contadini in preghiera, ben prima che i Re rivali portassero in questo luogo sacro le loro offerte votive in oro, argento e corone di gemme preziose.

In Irlanda le bellissime, pittoresche ed ombrose fonti venivano considerate sacre dai Druidi, come si evince dai molti importanti reperti druidici che sono stati ritrovati nelle loro vicinanze, rovine di templi, colonne di pietra e pietre con strani intagli.

Il popolo ha conservato molto dell’antico rituale druidico, come le danze simboliche, le tradizioni di adorazione del sole ed altri riti pagani, che vennero incorporati nel rituale cristiano di adorazione delle fonti dai primi convertiti.

Col passare delle epoche ed avendo perduto interamente il loro significato originale, continuano ad esistere e vengono praticati come usanze antiche, cosa per cui gli Irlandesi hanno grande rispetto in quanto derivate loro dagli antichi progenitori.

Il cerimoniale è lo stesso in tutti i luoghi di pellegrinaggio devoto: i pellegrini girano intorno alla fonte un certo numero di volte, tre o nove, strisciando sulle ginocchia e sulle mani, ma sempre da est verso ovest, seguendo l’apparente moto del sole e recitando preghiere per tutto il tempo.

Alla fine di ogni giro costruiscono un piccolo monticello di pietre, questo perché il giorno del giudizio gli angeli conteranno le pietre e coloro che avranno detto più preghiere avranno i posti migliori in paradiso, dal momento che ogni santo tiene il conto dei propri fedeli.

Il malato scende i gradini fino alla fonte e inginocchiandosi, bagna la propria fronte e le mani nell’acqua, dopodiché il dolore o la malattia di cui soffriva gradualmente scompare.

Presso alcune fonti vi è spesso un grezzo ed antico monumento di pietra ed il pellegrino deve tenere gli occhi fissi su di esso mentre recita le preghiere.

Quando nel luogo vi è un biancospino o un frassino a fare ombra, si considera la fonte particolarmente sacra e andandosene dopo avere bevuto la sua acqua, il paziente lega un’offerta votiva ai suoi rami, di solito un fazzoletto colorato o una striscia di tessuto rosso vivo ritagliata da una veste e queste offerte non vengono mai rimosse.

Rimangono per anni a svolazzare al vento ed alla pioggia, sono segni di gratitudine al Santo  patrono ed hanno lo scopo di dimostrare al diavolo che non possiede più alcun potere di fare del male al pellegrino in preghiera, né di tormentarlo con dolori come prima.

Non si suppone che l’acqua della fonte possieda una qualche proprietà medicinale naturale: l’efficacia curativa è interamente dovuta all’osservanza del rituale in onore del Santo, il cui spirito e la cui influenza sono ancora sulla fonte presso cui visse e da cui bevve quand’era sulla terra.

Emma.

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