Vicino al fiume Suir vi è una grande fonte sempre piena di acqua, la cui profondità non è mai stata misurata da nessun uomo.
Accanto ad essa troviamo un castello che, in tempi antichi, apparteneva ad un potente capo di nome Neal-Mor.
Un giorno, mentre i suoi servi raccoglievano il fieno, giunse una violenta tempesta di vento e pioggia che quasi distrusse il raccolto.
Neal-Mor si infuriò, montò a cavallo e trasse la sua spada, cavalcando verso il campo; lì sfidò Dio stesso a duello.
Fece roteare la spada intorno al suo capo colpendo l’aria, come se avesse voluto uccidere un grande spirito invisibile.
Accadde allora una cosa strana, perché si alzò una grande tempesta di vento e la terra si aprì, Neal-Mor, ancora a cavallo con la spada in mano, venne trascinato in aria e quindi gettato vivo dentro al grande buco che si era formato, chiamato Poul-Mor, ai margini del castello.
Non si ebbero più tracce di Neal-Mor né del suo cavallo.
Perirono a causa della vendetta divina.
Qualche tempo dopo la loro scomparsa, tuttavia, fu gettata fuori dal terreno una figura di pietra grezza rappresentante un uomo seduto su un cavallo, allora tutti compresero il fato del terribile capo che aveva osato sfidare la collera divina, perché quella era la sua immagine, segno della sua distruzione.
La figura di pietra viene tuttora conservata al castello e la tradizione dice che, se venisse rimossa, l’intero castello cadrebbe a pezzi in una sola notte e verrebbe gettato dentro al Poul-Mor.
Emma.
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