Nella mitologia irlandese, si narra che durante la guerra tra i Túatha Dé Danann e i Fomori, Nuada, sovrano dei Dannan, perse il proprio braccio.
Sebbene Goibniu, il Dio fabbro, avesse realizzato per lui uno splendido braccio d’argento che il medico Dían Cécht aveva attaccato al posto dell’arto perduto, il re rischiava di perdere la corona a causa di questa sua imperfezione perché nessun re sacro poteva governare se non era più che perfetto nel corpo, nella mente e nello spirito.
Così i Fomori assunsero il potere e il loro re, Bress Mac Elathan, si dimostró crudele e meschino al punto che arrestó la fertilità della Terra.
Per salvare il popolo Miach, figlio di Dían Cécht , e sua sorella Airmid si recarono presso il re Nuada per offrirgli i propri servigi.
Miach, infatti, aveva straordinari poteri di guarigione in grado di ripristinare il braccio del re, così da renderlo nuovamente e inequivocabilmente idoneo al ruolo di monarca.
Il re non credette subito ai miracolosi poteri di Miach perciò chiese una prova.
Il giovane medico fece chiamare il portiere del re al quale mancava un occhio e davanti allo stupito sovrano, Miach e sua sorella Airmid ridiedero la vista all’uomo sostituendo l’occhio mancante con uno di gatto.
Il sovrano acconsentì allora a farsi curare.
Con l’aiuto di Airmid, Miach dissotterró il braccio di Nuada, lo mise sul moncone e recitando formule magiche, ripristinò il braccio del re in tre giorni, salvando il popolo dalla carestia e dalla dominazione straniera.
Quando Dían Cécht venne a sapere che suo figlio era un medico più bravo di lui, fu preso dall’invidia e dall’ira.
Mandò a chiamare Miach e, furioso, lo colpì sulla testa con la sua spada, ma il potere di Miach era tale che il ragazzo riuscì a guarire la sua ferita per ben tre volte.
La folle invidia di Dían era però più forte ed egli vibrò un quarto colpo che spaccò in due la testa del giovane uccidendolo.
Pochi giorni dopo, mentre piangeva il fratello morto presso la sua tomba, Airmid si accorse che dalle spoglie di Miach erano nate 365 piante, ciascuna corrispondente a una parte del corpo del defunto e atta a curarne i mali.
Miach non era davvero morto, aveva trasferito il suo potere guaritore a quelle piante.
Con gioia reverenziale Airmid raccolse le piante e le dispose in ordine sul suo verde mantello affinché il fratello potesse, attraverso loro, continuare a curare gli uomini.
Dían Cécht era geloso dei poteri del figlio al punto da non volerli riconoscere nemmeno in quella forma, così capovolse il mantello e sparpagliò le erbe. Per questo, le proprietà di molte erbe sono ancora oggi sconosciute, perché Dian ne ha confuso le posizioni celando il loro potere.
Il compito degli erboristi è riuscire a trovare tutte le 365 erbe e metterle nel posto giusto sul mantello di Airmid, quando ciò avverrà ogni malattia potrà essere curata e l’umanità sarà di nuovo salva, come prima della morte di Miach.
Emma.
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