La Cailleach o la megera, la Dea irlandese dell’inverno, che ha forti legami con luoghi in tutta l’Irlanda.
Raffigurata come una megera velata o vecchia, con un occhio e la pelle pallida come la morte, si dice che abbia un’andatura saltellante con le gambe arcuate, che attraversa le montagne con il potere di modellare e trasformare i paesaggi mentre le rocce cadono dal grembiule raccolto.
La Cailleach è la dea dei mesi invernali e si dice che controlli il tempo e i venti, nonché la lunghezza e l’asprezza dell’inverno.
Era un personaggio complesso, né buono né cattivo, si prendeva cura degli animali durante i duri mesi invernali ed era la protettrice dei lupi, la salvaguardia dei cervi e ha particolari affinità con i gatti neri, i bovini selvatici e le capre.
La parola Cailleach deriva dal gaelico cailleach, velato, questa parola è la radice di molte altre parole per descrivere le donne, come la parola irlandese contemporanea cailin, che significa ragazza.
Nella mitologia si ritiene che sia l’antenata materna di ogni tribù irlandese.

Leggende sulla Cailleach
La Leggenda del Frate
C’è una storia di un frate errante e del suo scriba che andarono a casa della vecchia e le chiesero la sua età.
Rispose che non lo sapeva, ma che ogni anno uccideva un bue e preparava la zuppa con le ossa, e forse avrebbero potuto valutare la sua età dal numero di ossa di bue in soffitta.
Il giovane scriba salì la scala e gettò giù le ossa una per una perché il frate potesse contare. Il frate fece debitamente un segno sulla sua carta per ogni osso, e un grande mucchio di ossa crebbe finché non ebbe esaurito la carta.
Chiamò il giovane scriba, il quale rispose che non aveva neppure ripulito un angolo del mucchio di ossa, tale era la grande età della Cailleach.
La Cailleach e il Diluvio Universale
Un’altra leggenda narra che Fintan il Saggio delle cento vite accompagnò la nipote di Noè, Cessair, in Irlanda prima del grande diluvio biblico.
Pensava di essere il primo a mettere piede sull’isola, ma scoprì che Cailleach viveva lì e vide che era molto più vecchia di lui.
Si dice che le abbia chiesto: “Sei tu la donna che ha mangiato la mela all’inizio?” ma non ha ricevuto risposta.
La Cailleach e Imbolc
A Imbolc, il 1° febbraio, la leggenda vuole che la Cailleach esaurisca la sua scorta di legna da ardere invernale e vada a raccoglierne altra.
Se la giornata è bella e asciutta, significa che potrà raccogliere più legna da ardere e prolungare i rigidi mesi invernali, ma se piove non avrà carburante e dovrà quindi cedere il passo alla primavera.
Questa tradizione ha attraversato l’Atlantico e si è nutrita di quello che negli Stati Uniti è noto come Groundhog Day.
Il 1° febbraio è ora conosciuto come il giorno di Santa Brigida in Irlanda, poiché molte feste pagane o precristiane hanno una festa cristiana ad esse collegata.
Brigid o Bridget, è la santa patrona d’Irlanda, ma in epoca precristiana Brigid era la dea che governava i mesi estivi.
Il 1° maggio, durante la festa di Beltaine, la Cailleach consegna a Brigid il suo bastone che viene gettato sotto un cespuglio di agrifoglio o ginestra e si trasformi in pietra.
Molte di queste pietre sono sacre, e la pietra in cui si trasforma rimanga umida nonostante il caldo dei mesi estivi a causa della forza vitale che contiene.
La Superstizione del Covone
Un’altra superstizione era che la giovane donna che aveva legato l’ultimo covone del raccolto non si sarebbe mai sposata ma avrebbe vissuto da sola come i Cailleach.
Il loro destino potrebbe essere evitato dando da mangiare l’ultimo covone a una pecora.
Non perdetevi l’articolo dedicato ai luoghi irlandesi associati alla strega.
Lá sona Bridgid do gach duine! (Buon giorno di Santa Brigida a tutti!)
Emma.
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