Pangur è il più antico, e probabilmente il più famoso, tra i gatti legati alla storia, alla letteratura e alle tradizioni irlandesi.
Pangur Bán, é stato scritto intorno al IX secolo lungo la parte inferiore di un copione teologo da un monaco irlandese anonimo nell’abbazia di Reichenau, nella Germania meridionale.
La poesia si trova scritta sul manoscritto Reichenau Primer, una specie di taccuino in cui il monaco annotava diversi contenuti come inni, commenti all’Eneide, contenuti astronomici ecc.
Questa poesia è conservata nell’abbazia di St. Paul nella Lavanttal, un monastero benedettino in Austria.
Si pensa che lo scriba possa essere fuggito lì per evitare le incursioni vichinghe in Irlanda, che erano particolarmente appassionate di attaccare le istituzioni religiose e portare via le loro ricchezze.
Il poema illustra le somiglianze percepite del monaco tra lui e il suo animale domestico, il felino di nome Pangur Bán, bán che significa “bianco” in irlandese, mentre Pangur si riferisce alla lavorazione della lana, in cui viene pulita da sporco e impurità, forse era un riferimento alla pelliccia bianca e pulita del gatto.
Mentre il monaco osserva il gatto a caccia, vede se stesso riflesso nel suo comportamento. Il suo sforzo accademico, la sua ricerca di parole e significato, non è diverso dalla caccia del gatto per la sua preda.
L’uno si allena per diventare sempre più bravo a uccidere i topi, l’altro nella scrittura, così da trarre la luce dalle tenebre.
La ricerca è la loro ragion d’essere e le sfide che ne derivano fanno parte del viaggio.
In “Pangur Bán”, il monaco osserva anche un altro aspetto che tutti gli esseri condividono: siamo più felici e prosperosi quando ci sentiamo noi stessi e la nostra vera natura è disinibita.
Gli esseri umani che esercitano la loro curiosità intellettuale e la natura del gatto come predatore, sono azioni in cui è necessaria la persistenza.
Il modo in cui andiamo avanti spesso definisce il nostro successo come essere.
Pangur Bán spiega deliziosamente che cerchiamo ciò che è familiare quando definiamo noi stessi.
Pangur si è poi ritrovato protagonista di una intera serie di libri per ragazzi scritti da Fay Sampson.
In essi, assieme al monaco che qui si chiama Niall, affronta avventure di ogni genere tra druidi, principesse celtiche, serpenti giganti e streghe.
Come se non bastasse, Pangur viene catapultato da Reichenau al monastero irlandese di Kells nel pluripremiato lungometraggio d’animazione del 2009 The Secret of Kells, in cui diventa un gatto magico che si barcamena tra due ragazzini, Brendan e Aisling, che appartengono lei alla tradizione celtica e lui al Cristianesimo.

Versione tradotta della poesia:
Io e il mio gatto Pangur Bán
abbiamo lo stesso compito:
lui a caccia di topi lieto corre
io a caccia di parole sto seduto
notte e giorno.
È molto meglio di ogni
onore ricevuto
con libro e penna starmene seduto;
Pangur certo è pigro,
e mette in pratica la sua semplice arte.
È piacevole vedere
la gioia che ci procurano i nostri lavori
quando insieme siamo seduti nella stanza
e proviamo a dilettare il nostro spirito.
Un topo smarrendosi finisce spesso
tra i piedi dell’eroico Pangur Bán;
spesso il mio pensier si tende,
ed un significato nella sua rete prende.
Il gatto posa gli occhi sul il muro,
grande e grosso e scaltro e sicuro;
sul muro del sapere metterò
a dura prova quel poco che so.
Quando un topo esce dal sua nascondiglio,
Pangur Bán è colmo di gioia;
e io sono pieno di gaudio
quando risolvo questioni complicate!
Serenamente ci dilettiamo con il nostro lavoro
e io il mio gatto Pangur Bán:
nella nostra arte troviamo la felicità
io la mia, lui la sua.
L’allenamento costante ha trasformato
Pangur Bán in un perfetto gatto;
notte e giorno sapienza io apprendo
in luce l’oscurità volgendo.
Versione originale in irlandese antico
Emma
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